Il cuoio. Storia di un’eccellenza Made in Italy

 “Bella quella borsa di cuoio. Ho acquistato un bracciale ed una cinta di cuoio”.

La lavorazione del cuoio, e la conseguente produzione di articoli unici, pregiati ed esclusivi, è un’attività artigianale complessa che richiede tanta manualità quanta creatività.

I manufatti artigianali sono il fiore all’occhiello della produzione firmata Made in Italy, ove largo spazio è affidato alle sapienti mani degli esperti.

Cosa è il cuoio? Altro non è che un prodotto ricavato dalla pelle degli animali il quale, a seguito di numerosi e complessi trattamenti, diventa utilizzabile ed imputrescibile. È sensato affermare che la pelle animale utilizzata per le produzioni artigianali sia un sottoprodotto di altre attività umane (la pelle di cuoio viene acquistata dai produttori come mero scarto di produzione rispetto agli utilizzi primari).

Tra le caratteristiche più apprezzate del cuoio sono da annoverare la resistenza all’usura. Questa è una particolarità che dipende molto dal tipo di animale, dal tipo di concia, dallo spessore e dalla rifinitura ed ha il potere di donare maggiore resistenza al manufatto.

L’igiene è una qualità ottenuta soltanto dopo vari processi di lavorazione che rendono il cuoio, seppur materia prima viva, non soggetta alla putrefazione.

Il cuoio è, inoltre, poco soggetto all’umidità e termoisolante (non è un caso che i primi utilizzi della pelle di animale siano avvenuti nella preistoria per proteggersi dal freddo).

La pelle rientra a pieno titolo tra i materiali più costosi e ricercati per la creazione di manufatti in quanto risulta particolarmente piacevole al tatto.

Come già scritto, il cuoio ha un impatto ambientale quasi pari allo zero a differenza dell’eco – pelle in quanto prodotta, quest’ultima, con materiali derivanti dalla raffinazione del petrolio e che non si decompongono in natura.

Una proprietà non meno importante rispetto alle altre è l’aspetto gradevole del cuoio. Come è possibile notare, ogni articolo prodotto è caratterizzato da una sfumatura, una ruga che ne garantisce l’unicità oltre che esaltarne la particolarità.

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Il cuoio o pellame può essere classificato in tre categorie principali:

  • Grezzo ossia non sottoposto ad alcuna lavorazione;
  • Semi – grezzo, vale a dire quando la pelle ha subito il primo stadio di conciatura, il naturale decadimento è stato arrestato ma non è ancor stata rifinita;
  • Rifinito è il termine utilizzato per tutti i prodotti commercializzati e commercializzabili, in quanto sono rifiniti sia per ragioni che garantiscono una maggiore resistenza sia per ragioni merceologiche.

 La conservazione del cuoio consiste, essenzialmente, nella prima stabilizzazione del materiale raccolto con lo scopo di impedire la putrefazione della pelle. Questo risultato può avvenire tramite essicazione oppure tramite l’ausilio del sale.

Si utilizza la formula lavori di riviera per indicare i primi trattamenti a cui viene sottoposto il pellame grezzo, indispensabili per prepararlo alle fasi successive.

Scendendo nelle specificità tecniche…

Con il termine rinverdimento si intendono quelle attività che hanno l’obiettivo di riportare la pelle allo stato pre – conservazione.

Il calcinaio permette di allentare il tessuto in modo da renderlo adatto all’assorbimento dei prodotti utilizzati per la concia. Mentre, la depilazione mira ad estirpare il pelo e l’epidermide. Le operazioni appena citate vengono effettuate in contemporanea.

Con la scarnatura si mira ad eliminare gli ultimi residui di carne ed adipe del pellame (carniccio); la spaccatura rende l’intera superficie uniforme nello spessore. La spaccatura, che può essere effettuata anche successivamente alla concia, permette di ottenere due tipi di prodotti, vale a dire il fiore (strato superiore) e la crosta (lo strato inferiore).

Nella fase della decalcinazione viene rimossa dalla pelle la calce residuante dal calcinaio.

L’ultimo passaggio dei lavori di riviera è costituito dalla macerazione. Si tratta di una fase in cui il tessuto dermico del pellame viene allentato maggiormente grazie all’utilizzo di enzimi proteolitici (la proteolisi è il processo di degradazione delle proteine da parte dell’organismo).

Per quanto concerne la concia (trattamento a cui si sottopongono le pelli al fine di conservarle e lavorarle) si compone di tre fasi.

La prima è il pickel, ossia il processo di decalcinazione della pelle iniziato nei lavori di riviera.

La fase della concia vera e propria indica la fase in cui la pelle viene trattata utilizzando diversi materiali. Il fine ultimo di questa operazione è quello di rendere il pellame resistente alla trazione, agli agenti atmosferici come temperatura ed umidità ed agli agenti chimici.

L’ultima parte della concia è composta dalla pressatura, spaccatura e rasatura. La pressatura è la prima operazione che prevede la compressione e l’asciugatura del cuoio. La spaccatura viene effettuata per le pelli più spesse e pesanti o comunque qualora non fosse stata compiuta durante i lavori di riviera.

La rasatura, invece, riduce lo spessore della pelle agendo sulla parte della carne (crosta).

Durante la produzione del cuoio, un importante ruolo finale è giocato dalla riconcia, dalla tintura e dall’ingrasso. Queste operazioni mirano a migliorare la pelle dal punto di vista estetico.

A tal proposito, la riconcia restituisce il grado desiderato di morbidezza, pastosità e pienezza alla pelle tramite l’ulteriore assorbimento di sostanza concianti come i tannini o il cromo.

La tintura permette di scegliere il colore da donare al pellame in questione; per la scelta del colore finale molto dipende dal tipo di concia effettuato precedentemente.

Il cuoio può essere ingrassato, vale a dire gli vengono fatti assorbire degli oli di origine naturale, vegetale, marina, sintetica o minerale. La pelle ingrassata si presenta più spessa, morbida ed idrorepellente.

L’ultima fase di questo processo è costituita dall’asciugatura, dalla palissonatura e messa al vento. Ciò comprende l’asciugatura del cuoio riducendo ancora di più l’umidità; la palissonatura ammorbidisce la pelle ed infine la messa al vento essicca nuovamente il pellame. Ad operazione conclusa la superficie risulta leggermente più estesa rispetto all’inizio.

La rifinizione del cuoio è l’ultima fase del processo conciario: le pelli sono adesso asciutte per gli ultimi trattamenti mirati ad apportare migliorie sia per quanto concerne la resistenza che l’aspetto esteriore.

Dietro ad ogni accessorio in cuoio che acquistiamo c’è una storia, anzi due. Vi è la storia del cuoio e la storia dell’artigiano che trasforma uno scarto in un eccellente manufatto Made in Italy.

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