Essere freelance, una scelta di vita

Lodeserto Anna, freelance con partita Iva.

In queste righe non vi parlerò dei servizi offerti, né tanto meno del mio curriculum vitae e delle esperienze lavorative (vi è una sezione apposita ove potrete ottenere questo tipo di informazioni).

Sono qui per raccontarvi cosa significhi per me essere freelance.

Innanzitutto, si tratta di una scelta di vita che implica allontanarsi dal porto tranquillo del posto fisso, degli orari prestabiliti per avventurarsi nel mare dell’incertezza e del dubbio, dell’adrenalina, del mettersi continuamente in gioco per fare del proprio meglio, dello studio e della formazione continua per rispondere adeguatamente alle esigenze del cliente.

L’essere freelance comporta il non sapere come andrà la giornata, non sapere fino all’istante prima della comunicazione ufficiale, se la candidatura per un progetto è stata accettata oppure no. Ed ancora, attendere prima di conoscere la risposta definitiva del cliente in merito al lavoro svolto. E poi, se dovessero essere necessarie delle modifiche o delle revisioni?

Una vita di attese, potreste pensare. Forse sì, ma queste attese non sono causa di stress oppure di frustrazione, anzi.

Tutto passa, sapete quando? Nel momento in cui le risposte arrivano. Nel momento in cui un cliente sceglie di affidarsi e fidarsi di me.

Passa l’incertezza, il dubbio, i timori. Resta soltanto l’adrenalina e la voglia di mettere in campo le competenze in mio possesso affinché il cliente sia soddisfatto del prodotto editoriale.

Occupandomi di copywriting e web writing (e di altri servizi che potrete approfondire nella sezione dedicata) la parte operativa è svolta con l’ausilio ed il supporto del cellulare, del pc e degli insostituibili compagni di viaggio: foglio di carta e penna. È una professione che può svolgersi in smart working o da remoto che dir si voglia.

Il difficile, quanto particolare, periodo storico che stiamo attraversando impone delle restrizioni e delle limitazioni di cui tutti siamo a conoscenza e che dovremmo rispettare per evitare un ulteriore incremento dei contagi.

La tecnologia, da tempo presente nelle nostre vite, ha assunto un importante ruolo soprattutto nell’ultimo periodo. Le attività commerciali, quando possibile, si sono spostate sul web. Numerosi sono i siti e – commerce che hanno permesso alle aziende di sopravvivere, portando i prodotti al di là dei limiti geografici cittadini.

Le restrizioni riguardano gli uomini, non certo la produzione!

La mia professione attiene al mondo della comunicazione, l’anima del commercio e delle relazioni interpersonali. Affronterò il tema della comunicazione in un altro articolo, prestando attenzione alla sua importanza commerciale, ed ai suoi numerosi impieghi e mille sfaccettature.

Sapete cosa amo dell’essere freelance?

Il confronto continuo con la gente. È vero, assolutamente vero, lavoro con il pc e mi occupo di comunicazione ma alla base di tutto vi è l’essere umano.

Adoro confrontarmi, ascoltare (o leggere, nel caso di e – mail) le richieste e le esigenze dell’interlocutore, capire come posso rendermi utile e come posso aiutarlo.

Ogni progetto di cui mi occupo è diverso dal precedente, sapete perché? Il motivo è che dietro ogni richiesta vi è un essere umano, con una propria identità e con necessità e bisogni differenti. Per questo motivo, la strategia adottata per un cliente non potrà mai essere riutilizzata oppure adattata.

In ogni progetto vi è una particolarità, una caratteristica che lo contraddistingue e che costituisce il punto di forza. Che si tratti della storia aziendale, oppure di un singolo prodotto, o di un’idea non fa differenza.

Il mio lavoro è sempre nuovo, mai uguale a sé stesso, una continua evoluzione ed una scoperta. Forse, è proprio per questo che precedentemente ho parlato di adrenalina.

E dopo avere compreso le esigenze dell’interlocutore?

Preparo una strategia comunicativa, un piano editoriale, penso, studio, progetto, organizzo, elaboro, scrivo, cancello, riscrivo, cancello nuovamente, produco, consegno al cliente.

Non mi permetto di operare con superficialità e leggerezza nella creazione di un testo. Il cliente merita il 100% della mia attenzione, cura dei dettagli e precisione. Sarà il committente a valutare il lavoro ma, personalmente, devo avere la certezza di aver fatto del mio meglio.

Si tratta di fiducia e di rispetto, valori che non passano mai di moda.

L’altro aspetto, particolarmente interessante e rilevante, dell’essere una freelance che gioca con le parole (mi piace definire così la mia professione) è il target di riferimento.

Già, proprio così. Nella strategia comunicativa non rientrano soltanto i bisogni e le necessità aziendali, ma particolare attenzione è rivolta ai potenziali fruitori e clienti.

Chi decreta il successo di una compagna è il cliente finale, ossia il destinatario dell’azione.

Anche in questo caso, numerose sono le varianti da tenere in considerazione quando si scrive un testo.

Innanzitutto, le finalità dell’editoriale (quale scopo devo perseguire? Persuadere a compiere un’azione, informare, promuovere), quale canale sarà utilizzato per la diffusione (carta stampata, blog, rivista specializzata, sito professionale, Social), a chi è rivolto (adolescenti, adulti, specialisti), quale tono devo scegliere ed utilizzare (formale, informale, tecnico).

L’essere freelance è stata una scelta dettata dal cuore e dalla pancia, come ho più volte ribadito.

Certo, come ogni professione ha i suoi contro, ma non saprei individuarli. Al pari dell’innamorato vedo soltanto gli aspetti positivi.

Si potrebbe pensare che lavorare in smart working equivalga a non lavorare. Sapete, non è proprio così. Certamente, chi lavora da remoto non ha orari da rispettare, conta solo la data fissata per la consegna del prodotto editoriale. In realtà il non avere orari implica che, qualche volta, la notte si trascorra davanti al pc per formarsi, studiare, approfondire, produrre, analizzare dati, e quanto richiesto dal progetto in questione.

C’è anche da sottolineare l’aspetto importante della gestione del tempo. Infatti, eccezion fatta per quei progetti importanti e complessi che richiedono una disponibilità h24, per un freelance è indispensabile avere doti organizzative ben sviluppate, che gli permettano di lavorare ma anche di riposare.

Riposati ogni tanto; un campo che ha riposato dà un raccolto abbondante” 

Ovidio.

La professione del freelance non è tutta rosa e fiori, casa e tuta sportiva, chiacchiere ed allegria. Ma non è nemmeno buio, difficoltà ed incertezze.

È una professione, seppur giovane perché legata alla tecnologia, che affonda le sue radici nella storia italiana e nella sua cultura. Non vi può essere freelance che gioca con le parole ove manca il rispetto per le regole grammaticali e lessicali della lingua italiana, complessa ed affascinante.  

Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita

Confucio.